- Più del 50% degli intervistati segnala i costi connessi agli ostacoli maggiori per adottare gli interventi previsti dai Criteri Ambientali, Sociali e di Governance (ESG).
- Per i due terzi circa, i vantaggi più evidenti dell’ESG sono l’attrattiva per gli investitori e i finanziatori, e la loro maggiore preoccupazione è la perdita del valore degli asset
- L’87% si concentra soprattutto sugli aspetti ambientali.
Francoforte sul Meno, 22 agosto 2023 – Le società immobiliari europee considerano l’ESG un elemento rilevante per le loro strategie di investimento e dispongono di risorse adeguate. Quanto segue è il risultato di uno studio condotto nel corso del mese di aprile 2023 da Drooms, il principale fornitore europeo di piattaforme digitali per gli asset immobiliari. Per questo studio sono stati intervistati circa 160 esperti europei del settore immobiliare. L'intero rapporto è disponibile qui.
L’83% dei professionisti immobiliari coinvolti nello studio ha dichiarato di voler attribuire una maggiore considerazione ai requisiti ESG nelle loro strategie di investimento per l’anno a venire, e il 70% degli intervistati ha già assegnato il ruolo di responsabile dedicato alle tematiche ESG. Tuttavia, nelle attività quotidiane, l’ESG non influenza ancora l’assunzione delle decisioni come ci si aspetterebbe che accadesse: in media, le società intervistate mostrano che questa influenza, in una scala “1” a “10”, si attesta a 6,95.
Assenza di regolamentazione ed elevati oneri documentali per le aziende
In aggiunta i costi, che rappresentano la barriera più evidente per l’adozione dei requisiti ESG. Più della metà degli intervistati segnala che i maggiori ostacoli sono rappresentati dall’assenza di regolamentazione (47%) e dalla complessità e incidenza di documentazione aggiuntiva (44%). Tra gli altri ostacoli evidenziati vi sono la mancata comprensione di come soddisfare i requisiti ESG (44%) e l’assenza di regolamenti e standard a livello UE (40%).
“Uno degli ostacoli principali per l’adozione dei requisiti ESG è il processo richiesto per la documentazione. Gli operatori quindi, percepiscono spesso l’ESG come un ostacolo piuttosto che come un’opportunità. È interessante rilevare che molte società sono anche preoccupate dall’assenza di una regolamentazione. Le loro strategie ESG non possono contare sulla certezza dell’adozione delle misure e su normative legali. E questo, a volte, porta a un comportamento attendista del tipo ‘per evitare di fare degli errori è meglio non fare nulla’”, spiega Petter Made, Senior Vice President per il prodotto e lo sviluppo di Drooms. “Le soluzioni di data room digitali possono aiutare a gestire la complessità dei requisiti ESG non solo per la possibilità di organizzare la documentazione per la fase di rendicontazione, ma anche per il recepimento di nuove regolamentazioni e per effettuare più agevolmente i confronti fra i diversi asset detenuti in portafoglio. Purtroppo questo potenziale non viene ancora sfruttato appieno”.
Complessità del processo per la documentazione
Non vi è alcun dubbio che molti degli intervistati ripongano molte speranze sulle soluzioni tecnologiche come le piattaforme per la gestione dei dati nelle quali poter archiviare a analizzare i dati delle iniziative ESG. Su una scala da “1” a “10”, una media di 7,42 degli intervistati ha risposto alla domanda su quanto si aspettano che queste soluzioni possano avere un ruolo cruciale per i futuri investitori. Tuttavia, molti intervistati adottano ancora raramente le possibilità offerte da questi strumenti: il 60% archivia i dati per i processi della documentazione su propri server, il 36% utilizza il cloud, mentre solo il 24% adotta attualmente una data room.
“Per i processi di documentazione e di due diligence l’industria immobiliare potrebbe diventare più efficiente. Il processo di documentazione richiede tempi particolarmente lunghi in quanto una parte dei documenti e dei dati devono essere digitalizzati, alcuni devono essere reperiti e si devono confrontare le varie versioni per renderle accessibili all’analisi delle parti interessate. Da molto tempo è ormai possibile centralizzare l’archiviazione dei documenti, mantenerli aggiornati e renderli accessibili agli attori coinvolti senza dover dedicare mesi alla loro preparazione”, afferma Made.
Il 20% circa degli intervistati dichiara che il processo per la documentazione richiede più di sei mesi, il 20% da quattro a cinque mesi e il 47% da due a tre mesi.
Il vantaggio più evidente è l’attrattiva per gli investitori e i finanziatori
Gli intervistati ritengono che il maggior vantaggio dell’ESG per il settore immobiliare si rifletta sull’area finanziaria. Per circa il 65% degli intervistati uno dei vantaggi principali è la maggiore attrattiva per gli investitori e i finanziatori, mentre il 60% ritiene interessante l’aumento del valore degli asset detenuti. Alla riduzione dei costi d’esercizio (38%) e ai canoni di locazione più elevati (27%) viene attribuita un’importanza minore. Fattori particolarmente importanti sono anche la riduzione delle emissioni, con la conseguente protezione climatica (64%), e l’assunzione di responsabilità (39%).
ESG – La “E” rimane l’obiettivo principale
L’obiettivo degli esperti immobiliari intervistati continua a essere orientato agli aspetti ecologici del settore immobiliare.
L’87% ha dichiarato che nelle proprie strategie di investimento presta attenzione ai fattori ecologici. Gli aspetti sociali (30%) e i criteri di governance (25%) hanno un'incidenza molto inferiore. Nel complesso, tutti gli intervistati considerano che la conformità ESG degli asset sia un fattore decisivo. Il 54% dichiara di essere particolarmente restio a investire su un edificio non conforme ai criteri ESG. Il 93% sarebbe disposto a investire ulteriormente per raggiungere la conformità ESG dei loro asset piuttosto che metterli in vendita con una perdita potenziale. Nel complesso, per il 64% una delle maggiori preoccupazioni in relazione alle regolamentazioni ESG è la perdita di valore degli asset. Il 20% è preoccupato dai possibili riflessi negativi di marketing sul lungo termine e il 9% teme possibili sanzioni.
“Le tematiche ESG sono in cima all’agenda dell’industria immobiliare ed è lì che devono restare. Tuttavia, rendono per noi incredibilmente difficile la loro attuazione. Professionisti profumatamente retribuiti si focalizzano sulla gestione dei documenti invece di dedicarsi alla creazione di soluzioni intelligenti per soddisfare i requisiti ESG”, afferma Made. “La digitalizzazione non è una panacea, ma può contribuire a semplificare le comunicazioni con gli attori coinvolti e gli enti di regolamentazione. Semplicemente per rendere disponibili tutte le informazioni necessarie in qualsiasi momento”.